Anche quest’anno la Lazio non è riuscita a centrare l’obiettivo della promozione. Malgrado la formazione di Luca Angius si sia rivelata come una delle principali protagoniste della finale di Veroli, non è riuscita a portare a casa quella promozione che, forse, avrebbe meritato. Dopo aver dominato il girone di qualificazione i biancocelesti si sono presentati al Palacoccia con la convinzione delle squadre che sanno di potersela giocare con tutti.

L’esordio con il Mogliano è dirompente, la squadra gioca con brillantezza, sa cosa fare e l’approccio alla finale è davvero entusiasmante. Il Mogliano deve arrendersi allo strapotere della formazione di Luca Angius che vince 7 a 3 con le reti di Claudio Brocco, ben quattro, Alessandro Bonimelli, Edoardo Crema e Tomas Gonzalez.
La seconda gara in programma è già decisiva per la qualificazione in finale. Di fronte Lazio e Genova 1980, entrambe a tre punti, che giocano per la prima posizione del girone. La gara è molto bella e combattuta perché la formazione ligure è molto giovane e gioca bene. Il primo quarto è a favore del Genova che va avanti di due reti. Ma la Lazio è squadra compatta e sicura di sé, gioca con tranquillità e, in meno che non si dica pareggia e ribalta il risultato fino ad arrivare sul 4 a 3 grazie ai gol di Claudio Brocco, tripletta, e di Edoardo Crema. In mezzo tanti orrori arbitrali, rigori prima assegnati e poi revocati, un tiro di rigore sbagliato da Claudio e, all’ultimo respiro della gara, il pareggio del Genova con un gol più che fortunato. Mancano ancora pochi secondi: Palla al centro ed azione veloce della Lazio con Tomas Gonzalez che mette la palla in rete prima del suono finale della tromba. Gol per tutti, anche per gli arbitri, tranne che per i DTC che irrompono in campo per suggerire agli arbitri di annullare la rete. Fatto sta che il 4 a 4 finale rimanda il discorso qualificazione al giorno dopo, alla sfida con i siciliani della Raccomandata che hanno tre punti, uno in meno della Lazio.

Per qualificarsi i biancocelesti devono battere la formazione di Giardini Naxos e per arrivare al primo posto, ed evitare l’Amsicora in finale, devono vincere con almeno sette reti di scarto. Alla prima azione i siciliani passano subito in vantaggio ma la Lazio aggredisce la gara con un’energia travolgente ed una feroce convinzione. L’11 a 3 finale ci manda diritti in vetta al girone ed alla finale promozione contro un’altra formazione siciliana, la Polisportiva Valverde. Per la cronaca le reti sono state segnate da Claudio Brocco ed Edoardo Crema, tripletta per loro, Luca Angius e Riccardo Braca, doppietta, e Giulio Brocco.

La finale promozione ha un avvio scoppiettante. Dopo diciassette secondi, Claudio Brocco porta avanti la Lazio ma i siciliani ribaltano la situazione in un attimo. La gara promette spettacolo ma uno dei due arbitri decide di ergersi a protagonista con una sceneggiata che dura parecchi minuti in cui, in buona sostanza, fa fuori dalla gara Alessandro Bonimelli e Tomas Gonzalez per proteste sussurrate, sulle quali, a gara iniziata da pochissimi minuti, si poteva chiudere un occhio.
I biancocelesti, con solamente tre uomini di movimento in campo, resistono agli assalti della Valverde che, nei cinque minuti giocati in superiorità numerica, riesce a segnare solo una rete portandosi sul 3 a 1. La Lazio mette in campo tutta la rabbia e l’esperienza nel tentativo di recuperare. La gara è comunque bella ed avvincente perché i siciliani sono un’ottima squadra e giocano bene soprattutto in rimessa. Ma la Lazio è formazione tosta, anche se l’episodio iniziale ha innervosito la squadra che gioca con troppa tensione e poco ordine. Luca Angius predica calma e, con molto coraggio, gioca gran parte dell’ultimo quarto senza portiere e con un uomo di movimento in più. Giulio e compagni riescono a portarsi ad una sola lunghezza di distacco e sfiorano il pareggio che potrebbe portarli agli shoot-out senza però riuscire a segnare la rete del 5 pari. All’ultima azione è invece il Valverde che segna e conquista così la promozione.
Malgrado il rammarico per il mancato successo la Lazio torna a casa a testa alta e con buone indicazioni per il futuro. La squadra è presente, consapevole delle proprie possibilità ed ha ormai assorbito in pieno le indicazioni del proprio allenatore. Con l’innesto dei nuovi arrivi sarà ancora più competitiva e pronta ad affrontare l’Elite nel migliore dei modi.

Max U.

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