I nostri ragazzi non ce l’hanno fatta. La prima esperienza con l’Hockey indoor termina con un quinto posto alla finale promozione, un risultato ben al di sotto di quelle che erano le attese ma che, alla luce dell’andamento delle gare giocate dai biancocelesti, possiamo ritenere giusto.

La Lazio si è arresa di fronte alla maggiore abitudine di Villafranca e Genova 1980 a disputare gare indoor. Le formazioni del nord hanno una maggiore predisposizione a questa disciplina, perché possiedono strutture che gli consentono di allenarsi in maniera continuativa e costante.

È anche vero però, e non dobbiamo aver timore di scriverlo, che la Lazio vista nella due giorni di Reggio Emilia è stata una lontana parente di quella ammirata nel girone di qualificazione. Spesso distratta e a tratti nervosa, la formazione di Luca Angius, pur giocando a tratti un buon hockey, è mancata nelle conclusioni a rete e, soprattutto nelle prime due gare con Villafranca e Genova 1980, nei tiri corti.

Nella gara d’esordio contro il Villafranca la formazione biancoceleste ha battuto cinque tiri corti realizzandone solo uno mentre i veneti, su cinque tiri corti, ne hanno infilati in porta ben tre.

Ma ad aver caratterizzato la sconfitta per 6 a 3 contro il Villafranca è stato soprattutto il passaggio a vuoto del secondo quarto quando, sul risultato di 1 a 1, la Lazio ha collezionato un passivo di 0 – 4 che, di fatto, ha compromesso una gara già difficile per il valore dell’avversario.

A nulla è servita la reazione nel terzo quarto dove, oltre al gol di Luca Angius, c’è da segnalare anche il rigore fallito da Claudio Brocco. Buono anche la prestazione negli ultimi dieci minuti di gioco quando i biancocelesti, dopo aver segnato con Luca Angius la rete del 5 a 3, le hanno provate tutte per scardinare l’attenta difesa del Villafranca. Il gol del 6 a 3, arrivato ad un minuto dalla fine, vanificava gli sforzi dei nostri ragazzi.

Nella seconda gara, contro il Genova 1980, si sono viste cose migliori ma, anche in questo incontro, a far difetto ai biancocelesti sono state, oltre ad un pizzico di sfortuna per i pali colpiti, le tante occasioni create e mai sfruttate. Quando, al nono minuto del terzo quarto, Claudio Brocco stappava la gara con uno splendido gol abbiamo avuto l’impressione che, finalmente, qualcosa potesse cambiare. L’ennesima ingenuità difensiva metteva però in condizione il Genova di pareggiare i conti con capitan Sabbarese.

L’ 1 a 1 contro il Genova 1980 metteva la Lazio fuori dai giochi per le prime posizioni e le vittorie del giorno dopo contro il Don Bosco per 9 a 2 e contro la Superba agli Shoot-out, nella finalina per il quinto e sesto posto, non mitigavano minimamente l’amarezza per aver affrontato le gare decisive senza la consueta determinazione.

Dovendo però fare un bilancio di questa prima apparizione nell’hockey indoor della Lazio, non possiamo che essere soddisfatti della prova degli atleti biancocelesti che, in ogni caso, non hanno fallito l’obiettivo di trovarsi tra le prime otto squadre della Serie B. L’appuntamento con l’indoor e la promozione è solo rimandato alla prossima stagione.

Max U.

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