La Lazio Hockey Giovani ha raggiunto, con la prima squadre maschile e femminile, la finale promozione indoor. I ragazzi si giocheranno l’accesso in A2 l’11 ed il 12 febbraio a Reggio Emilia e contemporaneamente le ragazze saranno impegnate a Torino con l’obiettivo di raggiungere l’Elite.

A mio modo di vedere il risultato raggiunto dalle due formazioni è eccezionale; eppure, l’aria che si respira è molto tranquilla e rilassata come se non si fosse fatto niente. Certo, la soddisfazione per avere ottenuto un simile risultato non manca, ma, secondo il mio modesto parere, non ci si rende conto dell’impresa compiuta.

La Lazio Hockey Giovani, spinta dalla decisione della Federazione di posticipare l’avvio dei campionati su prato, si è iscritta, per la prima volta in dodici anni di attività, ai campionati indoor, disciplina ben diversa dall’hockey prato sia come velocità di gioco che come impostazione tecnica. Ebbene, gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La Lazio ha affrontato i campionati con grande impegno e brillantezza crescendo di gara in gara fino ad arrivare alle finali promozione. La formazione maschile, affidata all’esperienza ed all’estro di Luca Angius, giocatore di indiscussa qualità e allenatore di grande prospettiva, ha letteralmente dominato il proprio girone terminando il proprio cammino imbattuta ed in testa alla classifica. Qualcuno ha evidenziato il livello medio basso del girone, cosa non rispondente alla realtà, vista la presenza di formazioni con una maggiore esperienza nell’hockey al chiuso, che si sono rivelate molto agguerrite. La Lazio è cresciuta con grande costanza sia nei giocatori più esperti, come i fratelli Brocco, Riccardo Braca, Matteo Palombi, Gabriele Landi, Edoardo Crema e Kyle Lanting, sia nei giovani che hanno davvero stupito per il modo autorevole di affrontare ogni gara. Gideon Awuah, Alessandro Bonimelli, Leonardo Guiducci, Marcello Pompili e Alessandro Cammarano hanno dimostrato di essere in grado di giocarsela con tutte, anche con le formazioni più accreditate.

Stesso discorso per le ragazze capaci, nella gara d’andata contro la Capitolina, di recuperare uno svantaggio di quattro reti nei cinque minuti finali dell’incontro per un 4 a 4 che ha significato più di una vittoria perché, da quel momento in avanti, la Lazio non ha più perso imponendo la propria superiorità alle avversarie. La formazione femminile, affidata alla sapienza di Giampiero Medda ed all’estro di Claudio Brocco, ha trovato in Magali Varela la direttrice di un’orchestra affiatata che ha in Carolina Caratozzolo, Valentina Sarmiento e Karolina Diurczak le giocatrici più tecniche ed esperte, in Caterina Ladisi una veloce e tenace attaccante e in Luciana La Spina un’insuperabile portiere. E la determinazione è anche la qualità della terribile Ludovica Bertusi, sempre a lottare in ogni zona del campo, mentre l’esperienza di Alessandra Rocchetti, la capitana della squadra e di Francesca Guerzoni, fanno la differenza nei momenti più caldi delle gare. E una piacevole sorpresa è arrivata anche da Arianna e Giorgia Bono, alla prima stagione con i colori biancocelesti, che si sono subito integrate con il gruppo mostrando una determinazione ed una freschezza inaspettata.

Comunque vadano a finire le finali questa Lazio merita solamente tanti applausi.

Max U.

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