Il cammino della Lazio femminile nel campionato di A2 partirà da Mori, casa dell’HC Riva, dove la formazione biancoceleste dovrà vedersela con la formazione di casa ed il Cus Padova, in una trasferta molto dispendiosa dal punto di vista fisico, visto il valore delle avversarie e la lunghezza del viaggio da intraprendere.

Si intensifica così la preparazione delle ragazze biancocelesti sotto l’occhio vigile di Claudio Brocco e Giampiero Medda che guideranno la spedizione della Lazio alla ricerca della promozione in A1 la prossima stagione.

Segnali positivi sono arrivati in questo senso dalla gara in famiglia, che ha visto la formazione femminile fronteggiare una selezione maschile composta dall’Under 16 con l’aggiunta di un paio di atleti della prima squadra. Malgrado le assenze importanti tra le file delle Lazio femminile le ragazze di Claudio hanno mostrato buone trame di gioco ed una condizione fisica accettabile. Certo il lavoro da fare è ancora molto ma dobbiamo anche considerare che la squadra finora non si è mai allenata al completo. La speranza è che da marzo si possano avere tutte le ragazze a disposizione anche per gli allenamenti.

Ad ogni modo, nell’1 a 1 contro l’Under 16 maschile la formazione schierata da Claudio ha soddisfatto le richieste dell’allenatore soprattutto dal punto di vista dello sviluppo della manovra. Si è evidenziato anche l’ottimo lavoro di Sebastiano, il preparatore atletico, con molte atlete, Francesca Guerzoni, Sara Digiuseppantonio, Valentina Sarmiento su tutte, già in forma campionato. Bene Caterina Ladisi, alla quale la partecipazione al campionato indoor ha fatto molto bene, e convincente anche la prova delle ultime arrivate, Carolina Caratozzolo, tutt’altro che mediocre, Clare Moloney e Milagros Monzon, che si sono ben integrate nel gioco della squadra. Peccato che queste ultime due non potranno far parte della rosa a disposizione di Claudio.

In sostanza c’è ancora molto da fare ma le sensazioni che abbiamo sono estremamente positive. Vedremo quando si comincerà a fare sul serio.

Max U.

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