La Tevere Eur si conferma come squadra ostica e di difficile interpretazione. Malgrado una buona gara i nostri ragazzi devono arrendersi ancora una volta ai giallo blu capaci di capitalizzare al massimo le occasioni create. Così come nella gara d’andata, giocata martedì, anche questa di ritorno è stata caratterizzata da un grande equilibrio. Le due formazioni si sono affrontate faccia a faccia ribattendo colpo su colpo ed i due portieri si sono messi in evidenza per i loro interventi spesso risolutivi.

La Lazio ha giocato bene, ha colpito due pali, creato molte azioni da gol, ma ha anche pagato delle ingenuità che, con un po’ di attenzione in più, potevano essere evitate. Ritmi alti resi possibili anche dalla giornata soleggiata ma ancora non troppo calda. Il vantaggio della Tevere allo scadere del primo tempo: tiro corto con traiettoria beffarda che superava l’incolpevole Daniele. La Lazio rientrava in campo intenzionata a raggiungere subito il pareggio ma veniva colpita dalla rete del raddoppio degli ospiti che, in contropiede, piazzavano il colpo vincente.

A rimettere tutto in gioco un’azione meravigliosa di Davide Bonimelli che, recuperata palla dalla propria difesa, s’involava nella metà capo avversaria arrivando a tu per tu con il portiere che batteva imparabilmente. La gara proseguiva entusiasmante con continui capovolgimenti di fronte. Una disattenzione difensiva, un attaccante avversario lasciato libero di battere in area, restituiva però il doppio vantaggio agli ospiti. A cinque minuti dalla fine l’infortunio occorso a Daniele Di Pietro Paolo, il numero uno laziale, metteva praticamente la parola fine alla gara. Con Daniele fuori causa, lussazione della spalla per lui, Jacopo Borghese, il capitano, assumeva il ruolo di portiere di movimento. La Lazio era costretta a difendere la propria porta e non riusciva più a creare grossi pericoli.

Davvero un peccato per una Lazio che certamente, nelle due gare, non è stata fortunata. Anche in questa sfida di ritorno le occasioni non sono mancate ma Leonardo Guiducci, Giulio Paolillo e Ramon Virdis non sono riusciti a concretizzarle. Adesso l’unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche e lavorare per tornare subito alla vittoria.

M.U.

 

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